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🇮🇹 LA CRANIOSACRAL THERAPY DEL DOTTOR JOHN E. UPLEDGER UNITA AI RIMEDI NATURALI

Dopo avere affrontato il trattamento del diaframma pelvico, le relative applicazioni e gli specifici rimedi naturali che vengono potenziati dalla sua liberazione da tensioni, questo mese parleremo del diaframma respiratorio.

Col paziente supino, si pone una mano a contatto con la zona lombare (sulle vertebre su cui si inseriscono i pilastri diaframmatici) e l’altra a contatto con le coste inferiori e l’apofisi xifoidea sternale, poi si applica una leggera pressione e si fa in modo che sia il tessuto stesso a trasportare la mano verso le restrizioni che desiderano essere rilasciate.

Il rilascio del tessuto ha dei segnali ben precisi: ammorbidimento e/o allungamento del tessuto, un aumento del flusso dei liquidi e dell’energia, calore, una sensazione di repulsione e un fattore chiamato “polso terapeutico”, cioè una sensazione progressiva di battito, indipendente dal battito cardiaco, nella zona trattata.

Il rilascio del diaframma respiratorio è utile in caso di problematiche respiratorie di varia natura, problematiche di reflusso esofageo, dolori e bruciori di stomaco, tensioni dorsali e lombari, nonché tensioni al collo, dato che, se non si utilizza bene il diaframma per respirare, per compensare, si utilizzano altri muscoli che si inseriscono in zona cervicale.

Rilasciando le tensioni fasciali, viene aumentato l’apporto di liquidi corporei nella zona trattata: in questo modo anche i rimedi naturali che assumiamo agiscono con maggior velocità ed efficacia.

Vediamo ora le erbe per trattare questo distretto corporeo.

Per una migliore respirazione si possono utilizzare eucalipto, timo, menta, issopo, origano, dalle proprietà spiccatamente antisettiche, fluidificanti, antispasmodiche a livello bronchiale. Si possono utilizzare in forma di oli essenziali per aromaterapia o per massaggiare la zona interessata, oppure si possono trovare in molti preparati da assumere. Piante molto utili per proteggere la mucosa bronchiale irritata da tosse e catarro sono piantaggine, altea e ontano nero. Tiglio e rosolaccio calmano la tosse e inducono il riposo. Per l’asma allergica si possono utilizzare gemme di ribes nero e l’elicriso.

La nepeta cataria e’ ottima per alleviare gli spasmi esofagei, riducendo la tossetta cronica e nervosa, alleviando il reflusso gastroesofageo. In caso di forti bruciori o reflussi gravi, si consigliano inoltre liquirizia, condurango, achillea e camomilla che riducono l’infiammazione della mucosa gastrica e regolano la secrezione degli acidi.

Infine per le tensioni muscolari ci si può massaggiare con un buon unguento di alloro o con dell’essenza di wintergreen, ricca di salicilati. Il salice può essere un ottimo antinfiammatorio da assumere, ma se soffrite di gastrite è meglio l’ ananas, ricco in bromelina, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie, utile per altro in caso di affezioni catarrali (decongestiona le vie respiratorie) e inoltre migliora la digestione.

Laura Brocchetta e Devid Caressa

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