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🇮🇹 Attivi dentro, belli fuori: gli effetti benefici dell’attività fisica

Attivi dentro, belli fuori: gli effetti benefici dell’attività fisica

A cura di Cristina Festari

Analizzando le immagini del cervello ottenute attraverso la tomografia ad emissione di positroni (PET), un esame strumentale che permette di vedere e quantificare il consumo di glucosio cerebrale e quindi di inferire la presenza di un’eventuale sofferenza,

alcuni ricercatori dell’università del Wisconsin hanno osservato che il cervello delle persone con familiarità per la malattia di Alzheimer (AD) che praticano in modo mediamente intenso attività fisica appare più sano e attivo rispetto a quello di chi si dedica ad esercizi fisicamente meno impegnativi, quale, ad esempio, la camminata lenta.

È la conclusione di un recente studio pubblicato su Journal of Alzheimer Disease, che ha coinvolto 93 persone senza problemi cognitivi e che si proponeva di analizzare la correlazione tra l’intensità dell’attività fisica, misurata con un accelerometro e il consumo glucidico in specifiche aree cerebrale, precocemente coinvolte nell’AD. I ricercatori ora stanno cercando di capire qual è il meccanismo attraverso il quale l’esercizio fisico protegge la funzione neuronale del cervello da alcuni processi legati all’AD.

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