🇮🇹 Le cefalee secondarie: illustri sconosciute
Le cefalee secondarie: illustri sconosciute
Le cefalee secondarie: cosa sono?
Le cefalee secondarie sono delle cefalee derivanti da traumi o malattie vascolari, che di solito causano mal di testa importanti. Queste patologie sono quindi curabili individuandone la causa primaria e tenendola sotto controllo, aggiungendo poi una terapia analgesica. Vediamo alcuni tipi di cefalee secondarie comunemente individuate:
Cefalea secondaria associata a trauma cranico Nel momento in cui si riporta un importante trauma cranico, la cefalea secondaria può presentarsi e permanere nel paziente.
Di solito la cefalea si sviluppa entro i primi 14 giorni e permane per diversi mesi e settimane, almeno finché l’edema non si è riassorbito. La cosa che viene consigliata solitamente è quella di farsi vedere da un medico se dopo il trauma persistono mal di testa, nausea, vomito o sonnolenza. Nel caso di persistenza di questi sintomi si effettua di solito una TAC che possa dare una diagnosi precisa del problema e permettere di curarlo.
Cefalea secondaria dello sportivo
Coloro che fanno sport come rugby, pugilato o calcio, si possono sviluppare dei traumi minori, che hanno durata dai 30 ai 60 minuti e di solito sono dovuti ai traumatismi ad esempio legati ai colpi ricevuti. Nei casi più gravi si può arrivare ad avere conseguenze sulla e sull’attenzione: in questo caso è necessario sottoporsi ad accurate visite mediche e controlli, per evitare problemi di grande entità sulle funzioni neurologiche.
Cefalea secondaria da ipoglicemia In soggetti che presentano ipoglicemia “genetica” o nei digiuni prolungati, si può verificare una glicemia secondaria da calo di zuccheri. Di solito questa si risolve spontaneamente assumendo cibo e ripristinando i corretti livelli di zucchero nel sangue. Di solito nei soggetti che soffrono di emicrania un prolungato digiuno può scatenare l’attacco di emicrania.
Cefalea secondaria da glaucoma La cefalea secondaria da glaucoma si manifesta con un dolore periorbitale sordo, che può sconfinare in un’emergenza vista la delicatezza del sito in cui si presenta. Di solito per evitare un problema alla vista si esegue un esame chiamato tonometria, che permette di confermare o smentire questa diagnosi e poi si assumono farmaci appositi.
Cefalea secondaria da sinusite La cefalea secondaria da sinusite è legata alla difficoltà di espellere il muco, con febbre, dolore della gola e dei seni paranasali e tumefazione. Il dolore nei soggetti allergici può essere persistente e creare anche malessere ed è localizzato nelle varie zone come segue:
sinusite frontale: dolore alla fronte e che si irradia alle tempie; dolore mascellare: cefalea e localizzazione alle orbite e agli occhi e alle orbite; origine etmoidale: cefalea e dolorabilità della radice del naso, soprattutto al risveglio; tipo sfenoidale: cefalea e sintomi localizzati alla testa e agli occhi; La cefalea da sinusite si diagnostica dopo almeno un episodio grave attraverso la TAC e si può alleviare tramite lavaggi nasali, farmaci antiallergici e analgesici.
Cefalea da ipertensione Chi soffre di ipertensione cronica può soffrire di cefalea: questo è un segnale da non ignorare, in quanto in casi gravi può dare luogo ad ictus e problemi cerebrali. L’ipertensione lieve ma cronica (140-159/90-99 mmHg) o moderata (160-179/100-109 mmHg) può dare cefalea tensiva lieve mentre un valore più alto dà luogo una cefalea pulsante e intensa.
L’ipertensione oltretutto causa diverse complicazioni, ad esempio, ci possono essere problemi come la dissezione aortica carotidea, che può causare conseguenze gravissime, come anche ictus cerebrali.
Abbiamo fatto un excursus sulle cefalee secondarie più note, che però spesso sono trascurate perché attribuite ad altre patologie: uno stile di vita sano può aiutare a migliorare i propri sintomi. Ridurre il sale, i grassi e i fritti, il caffè e l’alcool fare sport e camminare molto sono i primi passi per ridurre i fattori di rischio venosi e cerebrali. Essi predispongono alla cefalea.