🇮🇹 Mal di schiena in gravidanza e dopo il parto.
Mal di schiena in gravidanza e dopo il parto.
Il mal di schiena in gravidanza è un problema molto comune che colpisce più della metà delle donne nel corso dei nove mesi, soprattutto fra il 5° e il 7° mese di gestazione. Detto ciò, alcune donne accusano problematiche di mal di schiena anche all’inizio gravidanza, sin dai primi mesi del concepimento. Ciò avviene nella maggior parte dei casi in donne che già hanno condizioni e sintomi preesistenti (quindi fattori di rischio) che lo stato di gravidanza non fa che incrementare, come ad esempio precedenti episodi di lombalgia, artrite, traumi al bacino e all’osso sacro e condizioni di sovrappeso.
La sintomatologia clinica del dolore è molto variabile: spesso si parla di dolori di intensità medio-alta che possono occasionalmente raggiungere picchi più acuti localizzati a livello lombo-sacrale e del bacino, talvolta con associata dolorabilità a livello degli arti inferiori (sciatalgia, cruralgia). In altri casi, il dolore è profondo e localizzato nella regione glutea e sacrale: la sua distribuzione non segue le regole di una vera e propria sciatalgia da compressione nervosa e viene descritto come un dolore lancinante vicino all’osso sacro, un dolore sordo nella regione lombare ed un dolore bruciante nella regione toracica bassa. Inoltre, i fastidi sono messi in relazione con attività specifiche, come la camminata o la flessione in avanti del tronco poiché in tali movimenti diventano più acuti e invalidanti, ed inoltre aumentano quando si assumono posture statiche per un tempo prolungato (seduta o in piedi), oppure dopo l'esecuzione ripetitiva di determinati movimenti.
Va fatta una ulteriore precisazione, durante la gravidanza e nel post partum possono presentarsi principalmente due tipi di mal di schiena:
Dolore lombare: si manifesta con un dolore situato in genere all'altezza delle vertebre lombari e nella parte medio-bassa della schiena. Questo tipo di dolore può diffondersi anche ai muscoli lungo la colonna vertebrale, alla gamba o al piede. Il dolore lombare tende ad aumentare quando si assumono posture statiche per un tempo prolungato (seduta o in piedi) o dopo l'esecuzione ripetitiva di determinati movimenti.
Dolore pelvico posteriore (o dolore alla cintura pelvica): è localizzato nella parte posteriore del bacino e può associarsi a dolore pubico. Il mal di schiena può verificarsi a livello di uno o entrambi i lati della pelvi, può estendersi verso il basso nel gluteo e alla porzione superiore delle cosce, ma di solito non si irradia sotto le ginocchia. Il dolore pelvico posteriore durante la gravidanza può essere causato o aggravato dalle seguenti attività: camminare, salire le scale, rigirarsi nel letto, alzarsi da una posizione seduta ecc. questo tipo di mal di schiena non si risolve rapidamente con il riposo e può associarsi anche a rigidità mattutina. Il mal di schiena dopo la gravidanza non è raro che si sposti nella zona toracica alta, in mezzo alle scapole, a causa dell’aumento di peso e volume del seno, delle posizioni errate assunte spesso durante l’allattamento e talvolta semplicemente dovuto al fatto di dover sempre prendere in braccio il nuovo nascituro.
Quali sono le CAUSE del mal di schiena in gravidanza e nel post partum?
Lo sforzo del travaglio affatica complessivamente tutti i muscoli del corpo, quindi per la neo mamma è normale sentirsi dopo il parto stanca e indolenzita. La zona che subisce l’impegno più intenso è la schiena, i cui gruppi muscolari possono risultare doloranti anche dopo qualche giorno dal parto, spesso come conseguenza di un travaglio lungo e molto doloroso.
Facciamo per un attimo un passo indietro, a cosa è legata la comparsa del mal di schiena in gravidanza? E cosa quindi può favorire il suo determinarsi dopo il parto?
L'insorgenza del disturbo è correlata ad una serie di fattori:
Incremento di ormoni : Durante la gravidanza, il corpo produce un ormone chiamato relaxina che permette ai muscoli e ai legamenti della zona pelvica e della sinfisi pubica di ridurre il loro grado di tensione, allo scopo di preparare l'organismo della donna ad ospitare il feto e ad affrontare il parto. Inoltre, gli ormoni rilasciati durante la gravidanza (estrogeni e relaxina) consentono di “rilassare” i muscoli che sostengono la colonna vertebrale, per consentirle gli adattamenti posturali più idonei alla crescita del bambino: tale adattamento può influenzare il “supporto” di cui la schiena usufruisce normalmente, e mettere le strutture muscolo-legamentose lombo-sacrali in una situazione di stress dando luogo al DOLORE !!
Baricentro: nel corso della gravidanza la colonna vertebrale va incontro ad un naturale “sbilanciamento”, poiché la schiena è sottoposta ad un maggior carico di lavoro. A partire dal 5° - 6° mese, la futura mamma tende ad accentuare la naturale curvatura della zona lombare della schiena, per ridurre la tensione del pavimento pelvico su cui grava il peso del feto. La donna sposta gradualmente il proprio baricentro in avanti per poter mantenere l'equilibrio, quindi è portata ad assumere una postura diversa da quella fisiologica, con il bacino spinto in avanti ed il busto tirato indietro. Questo atteggiamento provoca la costante contrazione dei muscoli addominali e della schiena (mm paravertebrali, quadrato dei lombi, massa sacro-lombare), con conseguente indolenzimento e dolore in corrispondenza di tale zona.
Aumento di peso : La colonna vertebrale, con il suo complesso muscolare, legamentoso e scheletrico, deve sostenere la pressione verso il basso esercitata dalla progressiva espansione dell'utero (che ospita il feto), e mantenere meglio l'equilibrio spostando il baricentro in avanti : l'aumento di peso da parte della futura mamma favorisce la comparsa del mal di schiena (per questo dovrebbe essere controllato) ed inizia ad essere significativo dal quinto mese di attesa.
Postura scorretta - Alcuni comportamenti possono innescare o aumentare il dolore alla schiena (sia a carico della zona lombare, che a quella dorsale e cervicale, con dorsalgie e cervicalgie): ne sono un esempio mantenere una postura non corretta durante il cammino, stare per un tempo prolungato in piedi o sedute, eseguire movimenti in maniera sbagliata e ripetitiva mentre si compiono le banali attività di tutti i giorni.
Lo stress - Lo stress emotivo può causare tensione muscolare nella parte posteriore del corpo. Questa può essere avvertita come un dolore alla schiena e può presentarsi durante alcuni periodi particolarmente stressanti della gravidanza.
Dopo il travaglio e con la nascita del bambino, la neo mamma deve affrontare la convalescenza e la ripresa delle fisiologiche funzioni del suo organismo: è in questa fase che circa il 20-40 % delle donne lamenta mal di schiena, dolori a livello del perineo (pavimento pelvico), mal di testa e altri fastidi che fanno sentire la neo mamma in una condizione di malessere generale.
Vediamo insieme quali sono i disturbi post parto più diffusi, oltre il mal di schiena di cui abbiamo parlato in precedenza:
DOLORE a livello del PERINEO : il tessuto connettivo e i diversi piani muscolari che si trovano disposti a livello del pavimento pelvico (tra pube e coccige) sono quelli che durante il parto subiscono la maggiore pressione e sollecitazione; in effetti spesso accade che il perineo si laceri spontaneamente o venga inciso per poter permettere una più rapida espulsione del bambino: ciò porterà nel post parto a dolori che sono del tutto fisiologici, e trattabili attraverso la manipolazione osteopatica unita ad esercizi di riabilitazione specifica del pavimento pelvico.
CEFALEA DA SFORZO : la cefalea da sforzo si manifesta spesso perché tutta la muscolatura del corpo, soprattutto quella direttamente connessa con la colonna vertebrale, durante il travaglio e il parto è sottoposta ad uno sforzo notevole: tale stato elevato di tensione muscolare può, in donne già predisposte da precedenti episodi di dolori muscolo-tensivi, dar luogo alla cefalea da sforzo.
LA MASSOTERAPIA E' LA SOLUZIONE!!!!!!
Il mal di schiena nelle donne dopo il parto diminuisce del 70 % grazie al trattamento manipolativo massoterapico.senza l’ausilio di nessun farmaco anti-infiammatorio (sconsigliato se si allatta il bambino/a al seno) in poche sedute massoterapiche è possibile ridurre in maniera significativa la percezione del dolore.
L’intervento del massoterapista è molto utile dopo la gravidanza e può variare a seconda del tipo di parto a cui ci si è sottoposte. Infatti dopo un parto naturale il terapista dovrà verificare la mobilità del sacro, delle ossa iliache e del pube; questo anche perché ci sono delle “depressioni post parto” dovute al non adattamento in una condizione fisiologica della posizione del sacro dopo il parto, con conseguenti associate sintomatologie a carico della colonna vertebrale e dell'osso sacro (dolori lombo-sacrali).
Va valutata inoltre la mobilità della colonna vertebrale in toto con particolare attenzione alla mobilità costale (legata alla zona dorsale della colonna vertebrale) poiché in caso di disfunzione la neo mamma potrà andare incontro a disturbi digestivi (nausea, digestione lenta, reflusso gastro-esofageo..) , disturbi respiratori (infezioni respiratorie frequenti) e difficoltà durante l’allattamento. Il massoterapista riporrà inoltre particolare attenzione nel ricercare e trattare alterazioni nella mobilità intestinale con l’intento di evitare l’insorgere di problematiche quali stipsi, dolori tipo colica; e nella mobilità renale e vescica
le in modo da prevenire algie in sede renale così come infezioni urinarie ricorrenti.
Nel caso di un parto cesareo, se non è programmato (cesareo d’urgenza che segue al travaglio) si possono presentare tutti i problemi appena illustrati relativi al parto naturale, poiché spesso il parto non viene portato a termine perché molto difficile in quel caso partorire nelle condizioni tipiche di un parto naturale; quindi ai problemi che seguono un parto “naturale”, si aggiungono quelli dovuti al cesareo.
Se il parto cesareo è programmato,e quindi molto probabilmente la mamma ha già subito in precedenza un altro parto chirurgico addominale, in questo caso si presenteranno 2 cicatrici che vanno trattate subito dopo la cicatrizzazione definitiva, per impedire la formazione di aderenze tissutali che potrebbero dar luogo a disturbi funzionali e lombalgia.
Inoltre il trattamento manuale aiuta notevolmente a recuperare gli scompensi strutturali e funzionali causati dalla gravidanza e dal parto favorendo l’allattamento, il recupero e il benessere di tutto l’organismo.
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