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🇮🇹 Il mal di testa: mille e una causa

La domanda che spesso più spesso mi viene posta dai miei pazienti è: “Ma perché ho sempre mal di testa?”

Effettivamente, il mal di testa non se ne va mai, o almeno così sembra in certi casi.

Questo malessere, infatti, è un disturbo causato dall’insorgenza di diverse variabili che determinano la comparsa di dolori localizzati e malesseri collegati al già fastidioso malditesta.

Quando e perchè può comparire il malditesta?

Diversi sono i disturbi che provocano il malditesta. Vediamo quali sono i più importanti.

Il mal di testa e le cause più frequenti Il fattore ereditario.L’ereditarietà è considerata uno dei principali fattori che potrebbero predisporre il malditesta;

Lo stress: Lo stress psico-fisico rappresenta uno dei più importanti fattori scatenanti e, generalmente, gli attacchi si manifestano quando la situazione stressante che ha provocato la situazione è ormai terminata; Il cibo: Abitudini alimentari sbagliate possono causare diverse tipologie di malditesta. Una dieta caratterizzata da grandi quantità di nitrati e nitriti (dadi da brodo, cibi fritti o conservati, fegatini di pollo, formaggi stagionati, hot dog, alimenti in salamoia, selvaggina, superalcolici, arance, noci, nocciole, vino rosso, cioccolato, prodotti conservati o insaccati) possono creare non pochi problemi alla salute in quanto creano un vero e proprio effetto vasodilatatore, in grado di alterare il controllo nervoso. L’ansia e depressione: Questi due sentimenti possono aggravare il mal di testa così come le emozioni negative e i disordini dell’umore possono creare un terreno adatto allo sviluppo della malattia.

L’ambiente esterno: Numerosi sono i fattori di natura ambientale che possono scatenare cefalee nei soggetti predisposti come ad esempio i rumori e gli odori troppo intensi. Allo stesso modo, anche la qualità dell’aria in alta quota può causare mal di testa: con l’altitudine, infatti, l’aria diventa più rarefatta e può provocare mal di testa, vertigini e nausea.

Digiuno e diete troppo drastiche: Così come l’alimentazione sbagliata, anche il digiuno e le diete troppo drastiche causano alterazioni dei livelli degli zuccheri che possono portare episodi di cefalea. Consumo eccessivo di alcool: Il vino, in particolare quello corposo rosso, può provocare episodi di cefalea, non soltanto dopo averne bevuto troppo. Per molte persone, infatti, anche l’assunzione di una minima quantità di alcolici può comportare giramenti di capo e malessere.

Il malditesta è uno dei malesseri più diffusi :il 50% della popolazione ha sofferto, nella sua vita, almeno una volta di mal di testa e gran parte delle persone per trovare sollievo dai sintomi non si è mai rivolta ad un medico nemmeno in caso di episodi ripetuti.

Oltre ad essere uno dei più diffusi, rappresenta anche uno dei disturbi più fastidiosi, colpendo tutto il capo o diverse parti così come creare disturbi annessi come la nausea, vomito e dolori articolari.

Ma che cos’è davvero il mal di testa? Si fa presto a dire malditesta ma molti non sanno che di dolori ce ne sono tanti e ciascuno ha necessità di una strategia e di una risoluzione diversa.

Imparare a conoscere il proprio mal di testa rappresenta il primo passo per stare meglio.

Il mal di testa si manifesta principalmente con un dolore alla testa: può essere improvviso o crescere lentamente; debole o acuto, tanto da scatenare delle crisi forti e invalidanti, episodiche o croniche.

Il malditesta e le tipologie Quello che noi comunemente definiamo mal di testaè chiamato in termini medici cefalea ed è un dolore localizzato generalmente interno al capo o alla parte superiore del collo ed è causato dall’alterazione di meccanismi e processi fisiologici che attivano e/o coinvolgono strutture sensibili allo stimolo del dolore come

periostio del cranio muscoli nervi arterie vene tessuti sottocutanei occhi orecchie seni paranasali e mucose Secondo l’International Headache Society è possibile distinguere diversi tipologie di cefalea ed emicrania, classificati a seconda dei sintomi.

Si distinguono:

Le cefalee primarie non sono mai provocate da un’unica causa e rappresentano il risultato dall’interazione tra predisposizione genetica, cause endogene e gli stimoli che innescano le eventuali alterazioni.

Le cefalee secondarie possono rappresentare, invece, un sintomo aspecifico poiché sono associati ad una serie di diverse condizioni determinate da innumerevoli cause. Le cefalee primarie e secondarie Tra le cefalee primarie, è possibile distinguere:

L’emicrania,un disturbo ricorrente generalmente caratterizzato da un dolore pulsante su unico lato, nausea, vomito e fastidio per luce e suoni; La cefalea muscolo-tensiva(definito anche cefalea da abuso di farmaci) è la forma di malditesta più comune e può presentarsi sia in forma episodica che cronica. Generalmente, è caratterizzato da dolore lieve o moderato, localizzato su entrambi i lati della testa distribuendosi come una fascia o come un casco.

La Cefalea a grappolo colpisce prevalentemente il sesso maschile e il suo nome deriva dall’osservazione che i suoi attacchi si presentano in periodi attivi alternati a periodi privi di mal di testa. Questo dolore è caratterizzato da un forte dolore che compare rapidamente si concentra su un unico lato della testa, di norma attorno all’occhio Le cefalee secondarie Questa tipologia di malessere si differenzia dalle cefalee primarie poiché sono causate da un ampio spettro di patologie.

In alcuni casi, infatti, le cefalee secondarie possono dipendere da patologie molto gravi che possono apportare rischi per la vita a chi ne soffre. Proprio per questo, nel caso in cui il medico diagnosticasse questa tipologia di cefalea (soprattutto associato ad altri sintomi), non dovrebbe essere trascurata.

Generalmente, le cefalee secondarie sono caratterizzate da:

dolori frequenti e gravi; dolori localizzati sempre dallo stesso lato; malessere cronico quotidiano.

Anche le cefalee nate dal nulla, improvvise e comparse a seguito di eventi importanti (pazienti oncologici) e/o associati a sforzi fisici e a particolari sintomi come la febbre e il vomito devono essere monitorati e discussi con il medico.

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Gianluca Egidi

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